domenica 31 ottobre 2010

Espero e la Dama di Luna,Seconda Parte.

La discesa fu impervia e ripida,ma giunse in fondo al pozzo. Le voci non le sentì più e scomparvero appena raggiunte le profondità di quei luoghi arcani.
Stupito,si guardò attorno. Era un ambiente meraviglioso,le pareti erano di pietra rossa e delle torce accese illuminavano affreschi dipinti da una mano quasi divina,che rappresentavano scene di una gaiezza insospettabile. Erano scene di un banchetto e apparivano costantemente tre figure: un uomo incappucciato,un fanciullo biondo e snello e un uomo avvenente che a malapena si intravedeva nella luce fioca .
Davanti a sé si stendeva un corridoio,sovrastato da nove arcate ed era in discesa. Mano a mano che procedeva, le pareti da rosse che erano,divennero rosate fino a rivelare una parete in marmo bianchissimo,dove si trovava un arco,al di là del quale scorse un abitacolo che appariva accogliente.

Oltrepassata l'arcata,si trovò in un luogo luminoso e al suo centro,chino su uno specchio d'acqua cristallina,stava un bambino.
“Chi sei?”domandò il principe,circospetto. Il fanciullo si voltò e si rivelò identico al ragazzino dipinto sugli affreschi. Fece un sorriso e serio rispose “ Prego accomodati. Osserva assieme a me il destino degli uomini. Sono cosi buffi” e scoppiò in una risata argentina e innocente.
Espero si avvicinò e si protese di fronte al bambino,sullo specchio d'acqua e ciò che vide fu meraviglioso e terribile allo stesso tempo:immagini che scorrevano velocissime di anime che non conosceva,pensieri ed emozioni che rapidamente saettavano e raccontavano l'intimità di ogni uomo e di ogni donna viventi. Ciò che lo distrusse furono alcune immagini che riconobbe come quelle della Dama della Luna,che tanto amava. Erano pensieri di disperazione e delusione che tramutavano in odio.
Il Fanciullo serio,scrutò il suo volto rigato di lacrime e disse “Questo è lo specchio delle anime in prossimità della Morte. Sono i ricordi, i pensieri e le immagini che riaffiorano nella mente di chi sta per andarsene. Se hai visto quelli di una persona che amavi,probabilmente,sarà troppo tardi.”
Espero irato gridò :” Come puoi trovare piacevole tutto questo? Sei un sadico....Non puoi...non devi!!.”
Il bambino,irritato,si alzò nella sua piccola statura e disse con voce grave” Tu non ti rendi conto dei luoghi che hai attraversato per giungere qui. Se sei vivo dinanzi a me,è solo grazie alla mia volontà. Io Sono colui che ha mille nomi e possiede mille volti. Sono la mutevolezza del Tempo,la bellezza effimera della Vita,io mi curo delle anime che giungono quaggiù per accompagnarle alla Rinascita. Come osi rivolgerti a me,come se fossi un mostro?Non noti la mia compassione?Contemplo i loro pensieri e infondo in loro la Speranza,affinchè non temano la Morte. Non hai idea dei tormenti che attraverso e quanto mi affliggono l'animo.”
Improvvisamente ci fu un bagliore bluastro e al posto del fanciullo apparve un uomo incapucciato, munito di una lunga falce in una mano,e di una clessidra nell'altra.
Espero riconobbe quell'uomo ed esclamò con una vena di insicurezza nella voce”Mi ricordo di te. Tu sei il Mago nero che maledì me e la mia spada . Mi hai tolto ogni raggio di sole,mi hai privato dell'amore. Tu hai provocato tutto questo quindi?”
“Hai idea di quanto hai viaggiato Espero?”Rispose l'uomo. Poi riprese”Sei partito a Settembre,e ora siamo nel mio Tempo. E' Ottobre. Siamo a Samhain. Solo in un'occasione come questa può essere permesso a un corpo di carne e sangue di oltrepassare la Soglia. Si,io sono il Mago.Sono l'Incappucciato,l'Incarnazione della giustizia più terribile e iniqua che tutto con sé trascina.
Toglierò la maledizione dalla tua spada e la userai per un Sacrificio,che ti sarà richiesto se vuoi salvare la Dama della Luna.”
Il cavaliere rimase attonito. Tentò di rubare uno sguardo da quel viso oscuro e invisibile e le sue parole lo travolsero. Per lui,la parola sacrificio rimandava all'immagine dell'assassinio. Non comprendeva quella richiesta ma del resto, si aspettava un desiderio simile da parte del suo interlocutore. Le sue mani sporche di sangue. Chissà di chi. E tutto questo per uscire di li e conquistarsi finalmente la Libertà di amare.
Si sorprese del suo coraggio e chiese “ Cosa intendi per sacrificio?”
L'uomo alzò leggermente il capo chino e rispose “ Devi fare una cosa per me. Devi uccidermi. Entrerò nel corpo di un giovane. Morirò per mano tua e mi trafiggerai con la tua spada,che sarà purificata con la mia carne. Il Mio Sangue sarà versato su questa terra per continuare la Vita che rinascerà a breve. Questo tempo è iniziato,ma per me è già finito. Devo perire con il mio stesso Potere. Ce la farai?”
Espero annui.Un po felice di farlo a pezzi. Ma da un lato,rimase affascinato dalla sua incommensurabile saggezza. Lo amò come un fratello e a terra svenne. Il solo ricordo che conservò di quel luogo fu un lampo di luce dorata che lo investì e il dolore forte al petto che gli levò il respiro.

Si svegliò. Un campo di grano. Cielo azzurro. Era Estate. Faceva caldo e si sentiva bene, riposato, benedetto. Il campo che si estendeva attorno a lui era infinito e il vento accarezzava le spighe come se fosse un amante che sfiorava i capelli dorati della sua donna.
Senti un frusciare di vesti e vide una ragazza. Era bellissima, alta,i muscoli delle sue gambe sembravano forti e scattanti sotto la pelle abbronzatissima. I capelli erano di un biondo scuro e gli occhi ridenti immutabili. Indossava una veste bianca semplice,cerimoniale .
Lei sorrise,incombeva su di lui come una nuvola minacciosa,nonostante la sua avvenenza rassicurante,quasi materna.
Ad un certo punto, il volto mutò in quello di un ragazzo,con le stesse fattezze della donna,ma più mascoline. Parlò,con una voce calda e suadente:”Mi vedi Espero? Io sono il grano. Sono il frutto di questa Terra,di mia Madre. Sono triste. So che dovrò morire,perché Lei lo vuole,altrimenti la Vita perirà per sempre e nulla più esisterà.”
Espero si alzò,confuso. Osservò le sue splendide fattezze ed esclamò “ E' questo il mio compito? Devo agire per mano della Madre?”.”Si”rispose lui.”Io ho molti nomi. Sono il Figlio,il Fratello,il Marito della mia Signora e per mano sua agisco e muoio. Devo nutrirla. Ha fame. Mi desidera. Non ho paura,perchè rinascerò in lei come Figlio,anche se adesso è Tremenda.”
Il cavaliere non comprese del tutto le sue parole ma ne intuì la sua spaventosa realtà. L'uomo gli porse la sua spada argentata e il suo viso si fece serio. Espero si rigirò la lama tra le mani più volte,cercando di ingannare il tempo che trascorreva. Ma gli sorse una domanda spontanea e spiazzante: qui esiste il Tempo?
Il ragazzo gli fece fretta con la mano.”Per favore”Gli disse”La Mietitrice attende. Colpiscimi il cuore. Il mio sangue scorrerà anche per te. Tornerò a trovarti in primavera,o all'alba,quando sorgerà il sole nel vostro mondo. Ma ti prego. Feriscimi. Adesso”.
La delicatezza delle sue parole lo allarmò. Alzò in alto la Lama. Luccicava alla luce di quel sole mistico e innaturale. La mano tremava . Chiuse gli occhi. Una lacrima rigò il suo viso. Lanciò un urlo. Lo trafisse. Più volte. Il sangue macchiò il terreno. Il fanciullo era li,riverso a terra,tra le spighe di grano,e la sua veste bianca mutò colore,in un rosso vivo,sadicamente in bella mostra su quel corpo perfetto.

Agitato,si svegliò urlando. Non era più li. Il corpo non c'era piu. Era nella stessa sala dove era svenuto,ma solo. Alzò in alto lo sguardo e assaporò il battito del suo cuore,che pompava sangue nelle sue vene,ringraziò per l'aria che riempiva i suoi polmoni,si rallegrava della tonicità dei suoi muscoli.
Apparve il Signore Oscuro. Questa volta,sotto la veste di un giovane uomo.
Teneva in braccio un bambino piccolissimo in un panno bianco. L'uomo sorrise. E disse “Grazie. Mi hai dato la possibilità di Rinascere. Dimorerò ancora in questi luoghi e nessuna lama trafiggerà più il mio petto,almeno per un po',fino a quando non si ripeterà il Ciclo. Non esiste la Morte. E' solo l'anticamera per la Nuova vita. Impara questo, e amerai per sempre.”
Espero lo osservò a lungo e contemplò con immensa tenerezza quel fagottino bianco. Si sentì maturo. Era Libero. Amando il Signore Oscuro,imparò ad amare la Vita,che decise di donare alla sua amata Dama della Luna. Non ci furono parole. Non ne ebbero bisogno. Prese in mano la sua spada e la sentì pulsare di nuova energia. Quella stessa lama che prima era lorda di sangue,adesso appariva pulita e rifletteva la sua immagine come uno specchio.
Si sentì mancare la terra sotto i piedi, venne risucchiato da un vento gelido fortissimo che gli graffiava la pelle. L'immagine del Signore Oscuro si allontanò rapidamente,tutto assomigliava a un sogno stranissimo e tormentato,uno di quelli che ti fa sudare freddo,che ti fa agitare e tremare come un delirante. Poi,il buio.

“Svegliati!” Mormorò una vocina dentro di sé.Più volte quel sussurro attraversava la sua mente addormentata,i suoi pensieri infagottati nei meandri della sua psiche. Apri gli occhi. Sbattè le palpebre più volte. Si ritrovò all'interno di una sala con pareti marmoree,cosi luminose da sembrare traslucide. Il posto gli pareva familiare,ma sapeva che non era più quel Luogo. In alto,c'era un'immensa vetrata che faceva filtrare la luce dell'Alba. Sotto di essa,seduta su una sedia a dondolo,c'era una donna.
I suoi capelli erano Corvini,con riflessi bluastri. La sua pelle Bianca e delicata. La sua lunga veste comprendeva tutte le tonalità del blu e del verde,dall'azzurro più chiaro,fino al verde più cupo che rievocava le pericolose pianure che aveva attraversato. Intonava una melodia familiare,simile a un valzer. La sua voce non pareva umana dalla sua bellezza. Si voltò con estrema dolcezza e il suo volto esprimeva la regalità degna di una Dea. Era una Dea. Il suo viso si rischiarò di allegrezza e la felicità invase i suoi gesti,gettandosi delicata su di lui,abbracciandolo: “ Amore. Espero. Finalmente!” Lui La strinse gelosamente a se. Era sua. Era parte di Lui adesso, per sempre.
“Amore. Diana. Mi sei mancata..non hai idea delle sofferenze e delle cose che ho visto..” “ Taci!” lo interruppe La Dama.”Taci. Non è più tempo. Quell'istante è passato per sempre. Adesso siamo rinati. Guarda in alto,la luna,come splende piena nel Cielo. Le mie figlie staranno celebrando qualcosa per me. Le sento. Mi desiderano. Vuoi dare un'occhiata?” Lui sereno annuì e si fece condurre per mano verso una terrazza che dava su un panorama incredibile. Lei sussurrò qualcosa e mosse l'indice nell'aria. Qualcosa si mosse. E improvvisamente ecco immagini che scorrevano veloci portate sulle ali del Vento.” Sono le richieste delle mie Figlie. Vogliono molte cose. Io elargirò loro Abbondanza e Potere. Infonderò la speranza nelle loro brevi esistenze. Farò in modo che giungano a me e venerino di me ogni aspetto mortale e divino. Cammino al loro fianco da sempre. Loro lo sanno. E celebrano questo per me. Io le amo. Le amo tutte.”
Chiuse gli occhi. E chiese”Mi ami sinceramente Espero? In ogni mio aspetto?” In quell'istante le fattezze del suo Volto mutarono e in uno di essi riconobbe quello della Grande Mietitrice. Non ebbe paura. Provò un fremito al cuore e sussultò quando si accorse che lui cambiava con lei. Vide se stesso attraversare i corridoi bui del tempo. Con una lampante certezza,come fosse una rivelazione, si vide nei panni del Signore Oscuro,poi nel giovane uomo sacrificato ed infine tra le sue braccia nelle vesti di un neonato. Sapeva di essere Suo da sempre. Espero mormorò “Non abbandonarmi più Diana. Ti prego.” E lei rispose “Bentornato a casa. Rinascerai e Morirai in Me. In realtà, non ti sei mai allontanato. “

                             Fine.......

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